Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

VODIM

Risultati per: alla

Numero di risultati: 95 in 2 pagine

  • Pagina 1 di 2

L'Europa delle capitali

257522
Argan, Giulio 50 occorrenze

L'Europa delle capitali

l'immagine non è più condizionata all'equilibrio, alla compensazione simmetrica della natura, non è più soggetta a limiti, se non a quello della

Pagina 100

L'Europa delle capitali

non appartiene alla natura “razionale” bensì alla natura “mista” dell'uomo: implica un momento conoscitivo in cui il soggetto si pone davanti a una

Pagina 101

L'Europa delle capitali

formale, alla quale succedono tipologie somatiche e fisiognomiche: ai diversi temperamenti e sentimenti si fanno corrispondere altrettante espressioni del

Pagina 103

L'Europa delle capitali

L’immagine devozionale appare già nella pittura tardo-manieristica, con la funzione di dare alla preghiera un oggetto sensibile. Nel Seicento diventa

Pagina 111

L'Europa delle capitali

periodo romano, propone una interpretazione nuova di Michelangiolo. Né si può negare che, contro il Manierismo, Caravaggio sostenga un ritorno alla

Pagina 115

L'Europa delle capitali

Senza passare attraverso la riflessione sul valore del classicismo o della storia non si poteva arrivare a porre il problema, che urgeva alla

Pagina 118

L'Europa delle capitali

l'armonia della sua pittura derivava dall’accordo a distanza di macchie di colore (“manchas distantes”) e che così arrivava alla “verità” e non solo alla

Pagina 121

L'Europa delle capitali

La rettorica, come discorso persuasivo, non è necessariamente legata a un testo letterario né alla traducibilità in termini letterari del contesto

Pagina 124

L'Europa delle capitali

appartengono piuttosto alla strada o alla piazza che all’edificio di cui fanno parte. Il Borromini arriverà fino a concepire facciate spostate rispetto all

Pagina 125

L'Europa delle capitali

un sistema di forze e di una figura spaziale, rimangono simbolici di una funzione che non è più in atto: alla funzione reale subentra così la

Pagina 125

L'Europa delle capitali

equilibrato sistema di volumi. Michelangiolo aveva cercato di legarla alla dinamica delle masse dell'edificio, ma in realtà l'aveva disimpegnata dalla

Pagina 126

L'Europa delle capitali

di risalto o di profondità che le membrature architettoniche integrano alla loro superficie. La funzione della parete “plastica”, infine, non è

Pagina 128

L'Europa delle capitali

Cortona disgiungano la tecnica della costruzione dalla tecnica della visione o dell'immagine autosufficiente dimostra che alla prima si dà una

Pagina 138

L'Europa delle capitali

massimi effetti o alla monumentalità più vistosa, si frantuma in un’infinità di fenomeni. Anche una cesta di frutta sulla tavola, vista in una certa luce

Pagina 141

L'Europa delle capitali

scolpita con la cosa naturale, bensì la naturalezza dell’immagine. Potrebbe dirsi, perfino, che l'arte si richiama alla natura solo per dimostrare

Pagina 142

L'Europa delle capitali

tecnologia più legata all'estetica che alla scienza e, come estremo fine, a una grande arte “popolare” intesa come linguaggio o discorso universale.

Pagina 143

L'Europa delle capitali

. Accanto alla pittura “ di storia” vi sarà la pittura di paesaggio, di ritratto, di natura morta con tutte le loro sottospecie; accanto

Pagina 155

L'Europa delle capitali

pensiero stesso della storia e trasponendolo dal passato al presente, raffigura il fatto come storico accadimento immediato e dà alla figurazione di

Pagina 156

L'Europa delle capitali

, Annibale Carracci contrappone alla storia immobile la storia come azione, concatenazione causale di eventi nello spazio e nel tempo. Al Caravaggio il

Pagina 157

L'Europa delle capitali

, accelera il ritmo, arriva alla simultaneità tumultuosa di tutti gli appelli fenomenici, alla emozione che scocca e si spiega come una molla; Velázquez

Pagina 159

L'Europa delle capitali

L’importanza che si dà alla pittura di storia, considerata la forma più elevata dell’arte, spiega in parte l’interesse per il ritratto in tutte le

Pagina 165

L'Europa delle capitali

Alla radice della tradizione del paesaggio “ispirato'è Adam Elsheimer che, a Roma dal 16o6, influisce sul Saraceni, sul Rubens, sul Tassi e

Pagina 178

L'Europa delle capitali

sarà la doppia interpretazione settecentesca della natura in rapporto alla società: la natura amica, accogliente, propizia, interessante nella varietà

Pagina 178

L'Europa delle capitali

’affaticato abitante della città: semmai, è il fervore dell’esistenza moderna che si trasmette alla natura e la mette in movimento. Cè ancora, sotto

Pagina 180

L'Europa delle capitali

. Ritroviamo, inattesa, la cubatura prospettica, la cristallizzazione volumetrica di Poussin; ma senza traccia di mito, senza richiamo alla storia, anzi con una

Pagina 182

L'Europa delle capitali

Non è un caso che questa pittura nasca e si sviluppi parallelamente, e in antitesi, alla corrente dei “romanisti” e degli “italianizzanti”: è quasi

Pagina 191

L'Europa delle capitali

isolare nella realtà delle cose e costituire alla coscienza del mondo: il ruvido e il morbido, il vellutato e il trasparente, il fragile e il

Pagina 201

L'Europa delle capitali

individualmente predestinato alla salvezza o alla condanna eterna; ma il successo nell’attività mondana, la ricchezza stessa, sono segni sicuri

Pagina 206

L'Europa delle capitali

desiderabili le cose a cui si vuole persuadere, a far sì, insomma, ch’esso ardentemente desideri d'essere persuaso. Alla prima presiede lo “esprit de

Pagina 207

L'Europa delle capitali

Il Barocco nasce come reazione alla crisi manieristica della forma, ma non come restaurazione del valore assoluto e universale della forma, bensì

Pagina 39

L'Europa delle capitali

Per intendere la portata di questa trasformazione è necessario risalire alla fine del secolo XV quando la Chiesa romana riesce a comporre gli scismi

Pagina 39

L'Europa delle capitali

Sales, nei primi anni del secolo, addita e spiega ai cristiani, la devozione. è il modo di giungere alla salvezza con le opere, cioè vivendo nel mondo e

Pagina 47

L'Europa delle capitali

piena di problemi. Tra gli altri, c'è quello dei popoli pagani che sono entrati a far parte della comunità umana e che bisogna iniziare alla vita

Pagina 47

L'Europa delle capitali

tecnica è anche una cultura perché non si riferisce soltanto all’esecuzione materiale delle opere ma anche alla formulazione e all'elaborazione delle

Pagina 50

L'Europa delle capitali

Sul piano delle grandi idee il Barocco rappresenta indubbiamente una reazione alla filosofia dell’idea e al neoplatonismo manieristico, e una ripresa

Pagina 52

L'Europa delle capitali

memoria, e la sua premessa è l’esperienza storica; è questa che impedisce alla immaginazione di vagare senza una direzione nello sconfinato dominio del

Pagina 53

L'Europa delle capitali

più in rapporto alla natura umana, bensì alla società. Non diversamente, l’uomo a cui si rivolge l’arte barocca non è più l’uomo “ al centro dell

Pagina 55

L'Europa delle capitali

figurativo. Si passa da lontani riferimenti storici a visioni di gloria celeste, dalla cruda descrizione di un fatto alla vaga promessa di una futura

Pagina 56

L'Europa delle capitali

alla ricerca di un equilibrio di forze politiche ed economiche. Il Rinascimento aveva dato vita a una civiltà urbana in cui ogni città si presentava

Pagina 58

L'Europa delle capitali

antica erano sepolte o soffocate da un confuso agglomerato di case qua e là interrotto da qualche palazzo patrizio o da qualche chiesa monumentale. Alla

Pagina 60

L'Europa delle capitali

Domenico Fontana rientra nella sfera delle forme destinate alla persuasione o delle forme “rettoriche”. Le nuove strade tracciate dal piano collegano

Pagina 61

L'Europa delle capitali

tappa sulla via di Roma"; ed è chiaro che il Wren, con quel suo giudizio, non si riferiva tanto alla grande architettura monumentale, che a Roma

Pagina 62

L'Europa delle capitali

bramantesco fino alla definizione dell'assetto attuale, la storia costruttiva del “monumento per eccellenza” risulta dalla varia relazione tra due esigenze

Pagina 72

L'Europa delle capitali

urbano sviluppando così la funzione urbanistica del monumento: più tardi il Bernini, aggiungendo alla chiesa il colonnato e studiando il collegamento

Pagina 73

L'Europa delle capitali

la testa: l'abbraccio universale della Chiesa è dunque la preparazione alla rivelazione suprema e, se si rammenta che il quadriportico delle antiche

Pagina 74

L'Europa delle capitali

dell'aristocrazia feudale e terriera, e una realtà sociale e politica che vede il passaggio della direzione economica alla borghesia che, ben presto

Pagina 76

L'Europa delle capitali

la premessa spaziale dell'assetto monumentale che danno alla piazza il Rainaldi, il Borromini, il Bernini. Quest’ultimo, erigendo nella piazza la

Pagina 76

L'Europa delle capitali

’orizzonte di uno spazio e di un tempo praticabili, si collega alla vita pratica, alla morale, alla politica. L’immaginazione che si definisce nel Seicento

Pagina 91

L'Europa delle capitali

terrena e la vita ultra-terrena. è la tesi della comunicazione o della “scala” che Francesco di Sales opponeva alla tesi protestante dell'incomunicabilità

Pagina 93

L'Europa delle capitali

Nel campo urbanistico-architettonico, questa concezione dello spazio conduce alla variazione continua dei rapporti di grandezza, all'impiego di scale

Pagina 98

Cerca

Modifica ricerca